metalli preziosi

Metalli preziosi come oro, argento, rame, manganese, cobalto e zinco si trovano anche sul fondo dell’oceano.
Nonostante le grandi profondità oggi grazie alle tecnologia attuali potrebbero essere estratti dai fondali degli abissi dell’oceano.
Nonostante ciò gli eco sistemi dei fondali marini subirebbero danni che in alcuni casi potrebbero portare all’estinzione di intere specie oltre a mettere al rischio l’esistenza anche grandi di pesci come le balene, tonni e squali.
Un danno che non può essere ignorato soprattutto in un fase di rivoluzione green come quella attuale.
Importanti prese di posizione sono state prese contro l’inquinamento delle miniere aurifere terrestri, grandi multinazionali hanno scelto di preferire oro e altri metalli provenienti dal riciclo dei metalli usati.
Il settore del riciclo dei metalli preziosi oggi ha fatto passi avanti determinanti, dopo essere vissuto per anni limitandosi a riciclare oro da oggetti e gioielli come testimoniato dalla capillare diffusione dei compro oro Firenze e altrove.
Oggi stanno aumentando le società in grado di recuperare metalli preziosi anche da oggetti come gli smartphone che contengono quantità infinitesimali di metalli.
In considerazione dell’enorme numero di smartphone dismessi questi rappresentano una vera miniera di metalli preziosi pronti per essere recuperati e messi nuovamente nel circolo produttivo.
Queste politiche di riciclo dei metalli preziosi unitamente ad una presa di coscienza globale hanno sicuramente contribuito ad ottenere una moratoria mondiale contro lo sfruttamento delle miniere di estrazione sottomarine.
La moratoria è stata raggiunta con un grande numero di paesi che hanno votato a favore della salvaguardia del mare.
Anche le varie organizzazioni ambientaliste hanno fatto la loro parte cercano di sensibilizzare l’opinione pubblica contro i rischi provenienti da uno sfruttamento minerario degli oceani.
Al momento le attività di estrazione mineraria negli oceani non è ancora iniziata ma alcune compagnie hanno già ottenuto alcune decine di licenze che però potrebbero essere invalidate dalla moratoria votata contro questo genere di attività.
Certamente vista anche la continua narrativa in favore del green che viene quotidianamente propinata all’opinione pubblica, permettere attività come l’estrazione mineraria dai fondali marini sarebbe una perdita di credibilità irreparabile da parte dei governi di tutto il mondo.

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