Per un pranzo speciale prova il Cinghiale in Trattoria

Per godersi una giornata diversa e gustare prelibatezze saporite e genuine, in compagnia dei propri familiari o insieme agli amici di una vita, non c’è nulla di meglio che recarsi in trattoria o in agriturismo, infatti sappiamo benissimo che ci si può andare anche al di fuori di feste ed occasioni specifiche: un buon pranzo all’aria aperta, infatti, può rivelarsi l’ideale per concludere una semplice uscita della domenica, ad esempio durante il periodo primaverile.

Ci sono tanti locali ubicati in campagna o comunque immersi nella natura, come ad esempio una trattoria in Brianza che può offrire un menù estremamente allettante, peraltro a prezzi ragionevoli, rimanendo lontani dallo stress e dai rumori della città, così, da avere la possibilità di assaporare cibi di grande qualità e a km zero, preparati seguendo con scrupolo le ricette della cucina tradizionale.

Tra i piatti più in voga in molte trattorie ci sono sicuramente le specialità a base selvaggina e soprattutto di cinghiale, che vanno sempre accompagnati con un buon vino rosso, allora vediamo di seguito come vengono preparate alcune di queste pietanze, basandoci dai suggerimenti degli Chef specializzati in questa tipologia di pietanze: Cerca di resistere, perchè la tentazione di correre a prenotare un tavolo sarà forte. Buona lettura!

Lo Chef in Trattoria suggerisce il Cinghiale al Barolo

La prima ricetta che proponiamo è una delle più tipiche tra i piatti di selvaggina, ovvero il cinghiale al barolo che da tradizione, a rendere straordinario questo piatto è sicuramente la lunga marinatura alla quale viene sottoposta la carne di questo animale selvatico.

La marinatura del cinghiale viene eseguita rigorosamente con il Barolo delle Langhe piemontesi, arricchito con una serie di isaporitori e come si può immaginare, sarà indubbiamente la buona qualità del vino e delle carni a fare la differenza, allora per tale ragione, scegliere un’ottima trattoria specializzata in selvaggina, è il miglior modo per assicurarsi un pranzo davvero eccezionale.

Si procederà dunque facendo a tocchetti la carne (preferibilmente polpa magra) e aggiungendovi cipolle, aglio, sedano, timo, maggiorana, alloro, rosmarino e un pizzico di pepe. Le quantità relative alle erbe elencate potranno andare a gusto, anche perchè non esiste un’unica ricetta codificata: indispensabile, invece, risulterà l’aggiunta di una buona quantità di bacche di ginepro e chiodi di garofano, veri elementi distintivi di questa preparazione.

Insieme, ovviamente, al vino: questo andrà versato fino a coprire interamente la carne, in un rapporto orientativo di tre a due (un litro e mezzo per chilo di polpa).

Si lascerà poi il tutto in infusione per almeno una nottata, sebbene l’ideale sia raggiungere le 24 ore complete. Trascorso tale lasso di tempo tempo si estrarranno i pezzi di carne, e si lasceranno cuocere a fuoco vivo, fino a raggiungere un buon grado di rosolatura, per poi aggiungere nuovamente il vino e le verdure.

Ora bisognerà soltanto armarsi di pazienza, ed attendere almeno un paio d’ore prima che la cottura sia perfetta: a quel punto non resterà che servire, accompagnando la ricetta a un contorno come polenta o purè di patate, senza dimenticarsi di portare a tavola del pane fresco ed un buon bicchiere di rosso.

Spezzatino di Capriolo con Polenta in Trattoria

Le ricette di cacciagione da trattoria sono numerose, e regalano davvero grandi soddisfazioni e tra le più note, impossibile non citare lo spezzatino di capriolo, perfetto se accompagnato da una deliziosa polenta.

Per prepararlo sarà necessario lavorare accuratamente la selvaggina, eliminando eventuali eccessi di grasso e facendone piccoli bocconcini da rosolare in tegame, con un filo d’olio extravergine d’oliva.

Si andrà poi ad aggiungere la consueta serie di verdure (sedano, carota, cipolla): si potrà sceglierle se batterle e tritarle finemente oppure affettarle in maniera un po’ più grossolana: la seconda scelta è forse preferibile, in virtù della lunga cottura cui saranno sottoposte.

Dopo aver aggiunto del buon vino rosso, qualche mestolo di brodo di carne e alcuni ulteriori insaporitori, a gusto (sale, pepe, rosmarino, alloro, semi di finocchio), si lascerà proseguire la cottura, fino all’assorbimento di buona parte del liquido.

Non resterà poi che portare in tavola, condendo il tutto con il sughetto di cottura: il risultato sarà straordinario, perchè ad ogni boccone sembrerà di portare alla bocca il sapore del bosco e della cacciagione.

In Trattoria lo Chef suggerisce il Cervo in Salmì

Per chi invece preferisce carni dal sapore ancora più deciso e corposo, ecco un’altra ricetta davvero sfiziosa che viene rappresentta egregiamente dal cervo in salmì che é immancabile come pietanza, presso le migliori trattorie specializzate in selvaggina.

Per dare il giusto sapore alle carni sarà necessaria una lunga marinatura con vino (rigorosamente un rosso corposo!), spezie e con i soliti ortaggi: più la sua durata sarà prolungata, meglio le carni assorbiranno tutti i sapori.

Trattandosi di una polpa abbastanza coriacea, si potrà estendere questa fase anche per un paio di nottate.

A questo punto si procederà alla vera e propria realizzazione, attraverso una cottura, altrettanto lunga, in una capiente casseruola: i liquidi di cottura saranno ovviamente brodo di carne e abbondante vino rosso, che creeranno pian piano un fondo di cottura veramente interessante.

I pezzi hanno solitamente dimensioni abbastanza importanti, per cui potranno essere necessarie diverse ore prima che la pietanza sia pronta. Ogni sforzo, però, sarà ripagato dal sapore, realmente straordinario: oltre che della foresta, il cervo è il re della trattoria!

Concludendo si può affermare le ricette di selvaggina hanno una storia antica, sono molteplici  tutte saporite, propriamente per gli amanti del genere e dei sapori forti e selvatici che comunque possono essere attenuati con una buona e lunga marinatura.

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