In un articolo pubblicato dalla rivista Lancet psychiatry un gruppo di esperti ha lanciato l’allarme sull’insorgenza di problemi mentali legati al Covid19. Molti sono i fattori, derivati dalla pandemia, che influiscono sulla condizione psicologica di chi è duramente messo alla prova, basti pensare alle persone che devono far fronte a gravi perdite finanziarie, a chi subisce violenze domestiche, a chi sta abusando con l’uso di alcol e medicinali e a chi semplicemente non vede la luce in fondo al tunnel del proprio futuro. Anche con la Fase 2, potrebbe portare con se problematiche rilevanti.

Il Dr. Maurizio Micucci, psicologo clinico a Pescara, ha analizzato la problematica evidenziando ancor di più la necessità della presenza costante, in questo tempo così convulso, di un punto di riferimento come può essere quello di un professionista che dedica il proprio operato alle persone contestualizzandolo all’interno di determinati scenari socio-culturali. La sofferenza psicologica ci provoca un disagio interno che il più delle volte non viene percepito da chi ci è vicino. Abbiamo paura che gli altri si accorgano che ci sentiamo diversi, e questo ci provocherebbe imbarazzo. Così, possiamo diventare molto abili a nascondere le nostre paure, ad inventare scuse per non uscire, a prenderci in giro dicendo “non sto bene, ma non è niente…”Purtroppo, le persone non sempre sono attente alla loro salute psicologica come lo sono alla loro salute fisica e tendono a rimandare, evitare, negare l’esistenza del problema interiore: capita quindi spesso che una persona (o un suo familiare o una persona vicina) si rivolga ad uno psicologo solo quando i sintomi di un qualche disagio (ansia, panico, depressione o altri) sono diventati ingestibili e la vita della persona è compromessa in vari ambiti.

Rivolgersi ad uno psicologo sin dai primi segnali di disagio è essenziale per prevenire l’aggravamento di una situazione.

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