Una guida per i familiari alle prese con la scelta del/la badante

Commettere errori nella scelta del/a badante è molto facile quando la parola d’ordine è: subito! La fretta, si sa, è cattiva consigliera. Non esistono regole matematiche che ci consentano di trovare il/la badante ideale per il congiunto che abbia necessità di accudimento extra. Non esistono perché, semplicemente, ogni caso è diverso. Il primo passaggio da affrontare quando ci si trova nella condizione di dover ricorrere ai servigi di un caregiver, è quello di porsi la domanda cruciale:

“Di che tipo di badante ho bisogno?”.

BADANTE CONVIVENTE, O BADANTE-COLF?

Se, ad esempio, abbiamo un padre o una madre anziani, che abitano da soli e che sono ancora autonomi, ma che necessitano di qualcuno che faccia loro compagnia, badi alla casa, e si occupi di accompagnarli a fare la spesa, alle visite mediche o alle poste, il tipo di prestazione che richiediamo è ordinaria, non troppo dispendiosa e tutto sommato semplice da “reperire” sotto la definizione di badante-colf part time o full time.

Se, invece, il nostro congiunto anziano/a soffre di gravi patologie che prevedono specifiche terapie, ha bisogno di assistenza h 24 per tutte le attività quotidiane, per l’igiene personale e l’alimentazione, abbiamo bisogno di un aiuto ben più strutturato e oneroso da parte di un caregiver che abbia esperienza nell’accudimento di una persona con forti disabilità ed esigenze speciali. Ci servirà pertanto un/a badante convivente cui spettano vitto e alloggio, oltre allo stipendio.

BADANTE: QUANTO CI COSTI?

Il secondo step è, quindi, fare i conti (letteralmente) e capire quale budget abbiamo a disposizione, i costi che l’assunzione di un/a badante comportano a seconda della qualifica (se convivente o meno, full time o meno). Se siamo da soli a doverci occupare del nostro congiunto, allora possiamo far ricorso alle leggi che prevedono sostegni specifici e all’assistenza sociale, tenendo a mente che gli aiuti offerti dallo stato non sempre sono sufficienti a coprire le esigenze della persona da assistere, e che potremmo dover ricorrere ad altre risorse. Una volta stabilito il tipo di prestazione che richiediamo dal/a badante, e quanto siamo disposti a spendere (mettendo in conto sia le risorse finanziarie del congiunto stesso che, magari, le disponibilità dei familiari tutti, qualora ve ne fossero), siamo pronti/ a fare la nostra selezione.

BADANTE: DOVE E COME TROVARLA

Anche in questo caso, ci sono almeno due punti chiave da considerare:

  • Il/la badante è una persona estranea, spesso straniera che entra nella casa del/la suo/a assistito/a e ne invade la privacy, specialmente se viene assunto/a con contratto full time notti incluse
  • La persona che sceglieremo dovrà incontrare il nostro gradimento, ma soprattutto quello della persona da accudire. Non può esservi conflitto tra ciò che noi riteniamo la scelta “migliore” (o la meno peggiore), e la percezione che ne ha il nostro caro. Per tale ragione, se stiamo parlando di una persona lucida e presente a se stessa, occorre informarla preventivamente del fatto che stiamo cercando un/a badante per lui/lei e, possibilmente, effettuare i colloqui in sua presenza. Inoltre, non sottovalutiamo la capacità di valutazione dell’accudito/a rispetto all’accudente. Spesso sono in grado di notare caratteristiche per noi irrilevanti ma che, all’occorrenza, si rivelano preziose.

Alla luce di queste considerazioni, possiamo quindi passare alla fase esplorativa muovendoci in più direzioni che includono:

  • Il passaparola: un buon metodo di ricerca coinvolge, ad esempio, parenti che abbiano già fatto ricorso, con buon esito, ai servizi di un/a badante; parrocchie, Caritas o altri enti che siano in diretto contatto con badanti/e liberi (in cerca di occupazione) e che fungano da intermediari; colleghi, amici, vicini di casa o chiunque abbia in passato o nel presente avuto a che fare con badanti e quindi disponga di contatti, numeri di telefono e referenze
  • Le agenzie: costano un po’ ma vi “tolgono le castagne dal fuoco” se avete pochissimo tempo da dedicare a questo impegno
  • I portali web, che si pongono come medium tra domanda e offerta, ovvero tra i/le badanti che cercano impiego, e soggetti che lo offrono

BADANTE: IL COLLOQUIO DI SELEZIONE

Sono tutti buoni sistemi, ma forse il migliore resta, in questo caso, il passaparola. I bravi caregiver, infatti, non restano mai troppo a lungo disoccupati. Una volta che avrete fatto una prima selezione in base alla disponibilità dei/delle badanti contattati/e, potete avviare i colloqui faccia a faccia che rappresentano il momento della verità. Prima di ogni incontro, preparate e tenete a portata di mano una descrizione accurata del tipo di lavoro, e quindi di accudimento, di cui avete bisogno, mettendo in chiaro e specificando numero di ore, mansioni e retribuzione.

Non siate timidi/e! Durante il colloquio chiedete al/a badante tutto ciò che vi sembra importante, e mentre dialogate, prendete appunti. Chiedete se ha maturato esperienze nel campo dell’accudimento, dove e per quanto tempo (ed eventualmente fatevi dare i nominativi e chiedete informazioni ai precedenti datori di lavoro o le referenze), se ci sono mansioni che non svolgerebbe mai, se sa cucinare piatti italiani (gli anziani sono spesso abitudinari e non mangiano tutto!), ecc. Osservate anche:

  • Come si sa esprimere (soprattutto se è straniero/a, perché la comunicazione è molto importante). Non occorre che sappia parlare un italiano forbito, ci mancherebbe, ma che sia bravo/a nel farsi capire, anche con il linguaggio non verbale
  • La buona volontà che dimostra (potrebbe avere poca esperienza pratica ma tanta voglia di imparare e capacità per farlo)
  • Le sensazioni che provate “a pelle” mentre gli/le parlate (il nostro istinto è un’ottima guida).
  • Le impressioni del vostro/a congiunto/a dopo ogni colloquio (se può assistere e dare il proprio benestare)
  • La reazioni ad una proposta di “prova”. Avete il diritto di testare le capacità del/la badante impiegandolo/a per una settimana (retribuita), e, in caso di valutazione negativa, di non assumerlo/a.

Non fermatevi al/a prima/o badante della lista, né alla impressione, valutate tutti gli elementi e prendete la decisione con la testa, ma soprattutto con il cuore!

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